La pianificazione strategica di Funivie Arabba
IL CONTRIBUTO DI FRANCESCO DALLA SEGA
19 luglio 2022
Tempo di lettura: 6 min
Francesco Dalla Sega, consulente di management con oltre dieci anni di esperienza in consulenza direzionale e operazioni di finanza straordinaria, ci racconta la sua collaborazione con Funivie Arabba.
Spesso, quando pensiamo alla figura dell’imprenditore di successo, ci troviamo ad essere reduci di un immaginario da sogno americano: ci viene in mente l’inventore che ha l’intuizione geniale che cambia il mondo, o l’imprenditore che agisce basandosi sulla pura visione, mosso da un istinto fuori dal comune. Una rappresentazione condita da un bel po’ di romanticismo, e che in qualche modo ci fa sognare, perché a tutti piace l’idea che basti il colpo di genio per fare fortuna. L’estrema complessità del mondo attuale richiede infatti un approccio ben più razionale e scientifico per poter prendere decisioni vincenti. Non che le intuizioni non abbiano alcun valore, anzi, sono oltremodo necessarie, ma da sole non bastano, e devono essere corroborate da un solido processo logico di base.
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La difficile arte del decision making
In generale, e per un imprenditore in misura ancora maggiore, prendere decisioni è molto difficile: occorre infatti intraprendere un’attenta valutazione dei rischi e dell’impatto che gli eventi indesiderati possono avere sui processi aziendali nell’eventualità che si verifichino. Nel complesso mondo attuale, fortemente globalizzato e inondato dai big data, la capacità di analizzare i dati disponibili e di interpretarli per poter immaginare il futuro è fondamentale per prendere decisioni fondate. Infatti, sappiamo benissimo che la massima secondo cui “siccome è sempre stato così in passato, sarà così anche in futuro” è più un tranquillante che una verità. L’imprenditore avveduto è ben consapevole di queste necessità per poter dare il più possibile una fondazione logica e scientifica alle proprie intuizioni, attraverso un approccio metodologico rigoroso che solamente determinati professionisti sono in grado d’implementare. È proprio qui che si inserisce la figura di Francesco Dalla Sega, consulente direzionale con più di 10 anni di esperienza nell’ambito della finanza di impresa e pianificazione strategica.
Le intuizioni non bastano: per poter garantire un futuro sostenibile occorre dare un fondamento logico forte alle proprie decisioni, supportato dall’analisi dei dati disponibili.
Una collaborazione partita con il piede giusto
Francesco Dalla Sega inizia la collaborazione con Funivie Arabba quasi per caso: nell’ambito della sua attività di professore presso il Dipartimento di Economia e Management dell’Università di Trento, durante il corso “Operazioni straordinarie” da lui tenuto, tra gli alunni c’è, per una fortuita coincidenza, Claudia De Battista, sorella del CEO di Funivie Arabba Diego De Battista. Durante il corso, Claudia approfondisce con il prof. Dalla Sega proprio quelle tematiche che nel futuro prossimo la società Impianti Turistici Boè si troverà a dover affrontare. È da qui che nasce l’input di ricontattare il prof. Dalla Sega, inizialmente per un’operazione di finanza aziendale: l’acquisizione della SOFMA. Dopo questo primo incontro, c’è subito un buon rapporto tra Francesco Dalla Sega e Diego De Battista: i due, infatti, condividono alcuni valori importanti, come l’amore per il proprio territorio e per la montagna.
«Ho avuto una sensazione positiva fin dall’inizio durante il primo incontro con Diego De Battista e Marco Grigoletto, grazie al fatto che ho subito percepito una forte propensione alla realizzazione di progetti ambiziosi e con ricadute positive sul territorio» racconta Francesco Dalla Sega, e ammette che, quando le cose vanno così, il suo lavoro di consulente diventa molto più stimolante.
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Se ti interessa il tema della Società Benefit e come esso si intersechi con il mondo degli impianti, leggi l’articolo dedicato.
L'idea della Società Benefit: la trasformazione
La collaborazione continua, interessando manovre societarie e finanziarie come l’acquisizione della società Padon S.r.l con relativa ricapitalizzazione e l’emissione di un POCQ (prestito obbligazionario convertibile in quote, sottoscritto da SOFMA), operazione innovativa sotto il profilo tecnico che potrebbe diventare un efficace strumento di finanza alternativa combinata ad obiettivi strategico – industriali e che è stata anche oggetto di una recente massima del Consiglio Notarile del Triveneto.
Ad un certo punto Francesco, che già aveva conoscenza riguardo l’ambito delle Società Benefit (aveva infatti coordinato un evento sul tema Società Benefit nell’ambito del “Festival delle Professioni” di Trento nel 2018), si rende conto che ad Arabba ci sono già tutti i presupposti per fare questa trasformazione (per saperne di più, leggi l’articolo dedicato a questo tema).
Prosegue affermando che «capita spesso di assistere ad una sorta di “benefit washing”, che accade quando le aziende si fanno ingolosire dall’etichetta “Benefit” e la vedono come qualcosa di appetibile per il proprio marketing. Tentano quindi di creare una bella cornice, senza avere un forte disegno di fondo. Un po’ come accade con il green, purtroppo, in molte realtà. Al contrario, ad Arabba questo non accade. Man mano che conoscevo le persone che facevano parte della squadra di Funivie Arabba mi resi sempre più conto che le cose qui non stavano affatto così: il disegno c’era già, i progetti anche, mancava solo la cornice».
«Spesso succede che le aziende si facciano ingolosire dall’etichetta “Benefit”: ad Arabba succedeva proprio il contrario, in quanto i progetti appartenenti alla logica benefit esistevano già, mancava solo la cornice».
Una visione che ha a cuore lo sviluppo del territorio a 360°
Questi progetti di cui parla Francesco si inseriscono all’interno di quella che è la visione dell’azienda: offrire ai propri ospiti un’esperienza di montagna emozionante e autentica, conforme al principio della sostenibilità economico – sociale del territorio. La centralità del mondo impiantistico all’interno dell’economia di montagna si accompagna quindi alla volontà di Funivie Arabba di diventare un punto di riferimento centrale per i vari soggetti, dal singolo cittadino alle istituzioni, ancora di più di quanto non lo sia già, in maniera tale da favorire lo sviluppo del territorio in una maniera più inclusiva e con delle esternalità positive per lo stesso.
Francesco inoltre ci tiene a specificare che «il concetto di Società Benefit non deve trarre in inganno con il suo nome, che molto spesso fa pensare alla beneficenza: non è così; si tratta infatti di una declinazione della società, che nasce e rimane con un obiettivo di lucro, ma in cui vengono anche inclusi certi obiettivi sociali. Tali obiettivi sociali, hanno sì da un lato delle ricadute positive più o meno immediate sulla comunità e sul territorio, ma, molto spesso, si inseriscono in una logica di lucro a lungo termine più inclusiva e più sostenibile. In altre parole: il perseguimento, ora, di determinati obiettivi sociali, consente di aumentare le probabilità di garantire la sopravvivenza dell’impresa nel territorio dove opera e di conseguenza la creazione di valore, consci che, ignorando tali aspetti, la situazione potrà peggiorare drammaticamente».
Francesco allude qui al fenomeno dello spopolamento della montagna, che colpisce tutto l’arco alpino, e che coinvolge anche Arabba, forse in maniera più pesante che altre località. Fenomeno che Funivie Arabba si impone di contrastare con tutti i mezzi che ha a disposizione.
Un modus operandi vincente
Oltre a condividere molti dei valori che caratterizzano la visione del CEO di Funivie Arabba Diego De Battista, che fornisce senza dubbio un presupposto positivo, l’apporto che la figura di Francesco ha avuto e continua ad avere sull’attività e sulle decisioni prese dal Gruppo è cruciale: le sue competenze professionali nell’ambito di operazioni di pianificazione strategica, finanza d’impresa e risk management e nell’affiancamento alle aziende in percorsi di cambiamento e sviluppo hanno avuto un impatto importante nel management di Funivie Arabba durante gli ultimi tre anni, e continueranno ad averne nel futuro. Collaborare a livello direzionale con un consulente esterno per ottenere quelle competenze necessarie per navigare tra l’incertezza e complessità del presente è un approccio più unico che raro nel mondo impiantistico e in generale nel settore delle piccole e medie imprese italiane (è invece pratica comune delle grandi imprese), ma che pone delle solide basi per un futuro sostenibile in cui i continui e repentini cambiamenti degli scenari prospettici possano essere sfruttati e trasformati in opportunità.
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